Pathé-Baby Cinepresa con carica a molla, anno 1926

Pathé-Baby Cinepresa con carica a molla, anno 1926

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La Pathé (o Pathé Frères) è una società cinematografica fondata a Vincennes nel 1896.

Charles Pathé nacque a Vincennes nel 1863; ebbe quattro fratelli e due sorelle. Nel 1889 Charles emigrò in Argentina e solo due anni più tardi tornò in Francia.

Una domenica del mese di ottobre 1889 si trovava al mercato di Vincennes, e vide un fonografo: se ne innamorò e lo acquistò per 2.000 franchi. Acquistò pure un Kinetoscope, una "scatola" dentro la quale si poteva vedere un "film".
Il 13 giugno 1895 iniziò una collaborazione con l'inventore Joseph Joly, al fine di disegnare una nuova macchina per vedere filmati. Purtroppo da tale collaborazione non nacque nulla di positivo.

Charles propose ai fratelli di mettere insieme le loro sostanze e di creare una società. Con 24.000 franchi di capitale i quattro fratelli Charles, Emile, Theophile e Jacques, fondarono la "Pathé Frères", e scelsero, come simbolo della loro società, il galletto farncese. Quasi subito i fratelli Theophile e Jacques, non credendo nel successo di quell'impresa, lasciarono la società, condotta allora dai soli Charles e Theophile.

Nell'ottobre del 1897, insperatamente, i due fratelli trovarono un grande interessamento nel loro lavoro da parte dell'industriale Grivolas, che convinsero ad investire ben 100.000 franchi nella società. I due fratelli si divisero i compiti: Thephile si occupò del settore fonografi, mentre Charles, da sempre attirato dal nascente "Cinema", si occupò dello sviluppo di questo settore.

Fino al 1899 la Pathé Freres si preparò per il grande salto: è infatti in questo anno che i Pathé misero a punto, con l'aiuto di Victor Continsouza, un nuovo congegno per trasmettere film. E poco dopo venne pubblicato il primo film della società Pathé. Si intitolava "L'arrivo di un treno alla stazione di Vincennes". Si trattava di una imitazione di un soggetto dei fratelli Lumière. Il "filmino" ebbe un certo successo.

Nel 1919 la società contava ben 5.000 dipendenti nella sola Francia e 1.500 in altri paesi. Nel 1921 la Pathé iniziò la produzione di film nel formato 9,5mm, che aveva la particolarità di avere i fori nel centro; contemporaneamente la società mise in vendita l'apposito proiettore, denominato "Pathé Baby". Due anni dopo nasceva la prima cinepresa della onorata ditta Pathé: la Pathé-Baby. Pesava poco, solo 0,650 kg, aveva misure contenute (42 x 105 x 100 cm) ed era munita di un obbiettivo Roussel Kynor 1:3,5/20mm. Era costruita in Bachelite (dal nome del suo inventore belga Leo Hendrik Baekeland) e conteneva 8,5 metri di film.

Nel 1927 avvenne uno storico incontro tra Charles Pathé e George Eastman, padre padrone della Kodak. Dall'accordo intervenuto tra i due, nacque la Kodak-Pathé Co. nella quale era confluito completamente il settore della Pathé che si occupava della fabbricazione delle pellicole. Eastman divenne padrone assoluto della società, considerato il fatto che era riuscito ad acquisire il 51% di tale società. L'1 marzo 1929 Charles Pathé si vide costretto a lasciare anche la sua Pathé Cinéma. A causa della sua salute malandata aveva perso tutto il suo potere. Ed infatto fu costretto a cedere una parte del suo capitale al ricco Bernard Natan, il quale utilizzò i sessantaquattro cinematografi francesi per presentare i film americani. La situazione finanziaria non era brillante e dieci anni dopo si arrivò sull'orlo del fallimento. La situazione era indubbiamente disperata, ma intervenirono al salvataggio della società alcune banche. Nacque così una nuova società, molto più solida, con il nome di "Société Nouvelle Pathé Cinéma": Charles Pathé venne chiamato a divenirne presidente onorario. Charles Pathé morì a Montecarlo il 26 dicembre 1957, come uomo ricchissimo e come colui che aveva contribuito in modo sostanziale all'introduzione del film per amatori.

 

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Per quanto riguarda le cineprese prodotte dalla casa francese, della Pathé Baby si è già detto.

Nel 1926 usciva la Pathé-Baby Moto Camera. Si trattava di una cinepresa con un meccanismo a molla, ben più pesante (pesava infatti un chilo e mezzo) e un po' più grande della Pathé Baby, ma sempre dedicata alle pellicole formato 9,5mm.
Si tratta di un secondo corpo staccato, che si collega al corpo centrale mediante due piccole viti in alto e una grossa vite sul fondo. Tale meccanismo, una volta caricato e fatto avanzare mediante un piccola leva che si spingeva verso il basso, faceva girare la manovella di cui sopra. Piuttosto ingegnoso. Ma ciò ha anche provocato una aumento considerevole delle dimensioni della macchina ed un suo appesantimento.
Dotata di un obbiettivo Roussel Kinor 1:3,5 da 20mm, pesa 1,550 kg e misura 74 x 105 x 100 cm, una volta collegati i due corpi assieme.

(in vendita con valigetta e bobine di ricambio)

 

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